Come riconoscere i pattern della tua vita ed essere felice

In quest’articolo voglio parlare dei pattern ovvero degli schemi che si ripetono nella nostra vita e ci impediscono di essere felici. Si tratta di principi organizzativi che si formano fin dall’infanzia – e anche in fasi successive – con cui interpretiamo la realtà e rispondiamo ad un bisogno di costruire una rappresentazione del mondo stabile e coerente.

Per meglio descrivere questi pattern ho deciso di condividere i 5 capitoli della vita di una donna che si chiama Portia Nelson a cui fu chiesto durante un seminario di cercare di scrivere la storia della sua vita su un massimo di 7 card per evitare che il racconto diventasse troppo lungo. Qui riporto cosa ha scritto.


Capitolo 1 della mia vita

Cammino su una strada e c’è una grande buca sul marciapiede, ci cado dentro. Sono persa, disperata. Non è colpa mia. Ci metto un’eternità a trovare una via di uscita.


Capitolo 2 della mia vita

Cammino sulla stessa strada e c’è una grande buca sul marciapiede. Faccio finta di non vederla. Ci cado dentro di nuovo. Non posso credere che sono di nuovo qui. Non è colpa mia. Ci metto ancora molto tempo per uscirne.


Capitolo 3 della mia vita

Cammino sulla stessa strada e c’è una grande buca sul marciapiede. La vedo, ma ci cado di nuovo dentro. È un’abitudine. Ora sono consapevole. So dove sono. Ho sbagliato io. Riesco ad uscirne velocemente.


Capitolo 4 della mia vita

Cammino sulla stessa strada e c’è una grande buca sul marciapiede. Ci cammino intorno.


Capitolo 5 della mia vita

Cammino su un’altra strada.

(tratto da un discorso del Dott. Wayne Dyer)

Questa storia spiega benissimo quello che accade nella vita di ognuno di noi. Capita spesso di avere la sensazione di fare sempre gli stessi errori o di vivere sempre le stesse situazioni.

Magari iniziamo relazioni con persone simili che finiscono sempre allo stesso modo, oppure a lavoro ci capitano sempre le stesse situazioni frustanti da risolvere.

Questo continuerà a ripetersi fino a quando non prendiamo consapevolezza di cosa accade veramente – impariamo la lezione che la vita vuole darci – e a quel punto scegliamo di percorrere un’altra strada, di fare un’altra scelta: una scelta diversa da quella che abbiamo sempre fatto.


Cosa significa consapevolezza?

La consapevolezza è un processo che si sviluppa su 3 livelli:

1° livello: abilità di osservare come un testimone – in modo obiettivo e neutrale da una posizione centrale – cosa accade nella nostra vita;

2° livello: fare esperienza di una molteplicità di aspetti di noi (pensieri, emozioni, comportamenti…) per scoprire come riuscire a portare equilibrio sia dentro di noi che nella nostra vita;

3° livello: capacità di non identificarci con l’ego e con l’idea che abbiamo di noi e degli altri e di mettere tutti i tasselli insieme per fare scelte libere grazie al fatto che non siamo imprigionati in nessuno schema, non ci identifichiamo con nulla e non ci attacchiamo a nulla (situazioni, persone, pensieri, emozioni, comportamenti…). Siamo in grado di osservarci a un livello più alto e non siamo più condizionati o limitati da qualcosa. Possiamo espandere il nostro potenziale.

Essere pienamente consapevoli è come essere un giardiniere che impara a prendersi cura di tutte le sue piante, fiori e animaletti (le parti di noi) del suo giardino con amore e attenzione, ma senza identificarsi con esse.


Cosa ci permette di incrementare la nostra consapevolezza?

Osservarci in modo distaccato, come se fossimo dei testimoni esterni di noi stessi per riconoscere gli schemi (i pattern), ciò che ci limita e ci condiziona e rende la nostra vita una ripetizione continua della stessa storia. Proprio come nei primi capitoli di vita di Portia Nelson.

Ricordi un periodo della tua vita in cui hai avuto un chiaro cambio di percezione? Da quel momento hai iniziato a vedere o pensare a qualcosa come te stesso, un’altra persona, una determinata situazione in modo diverso. 

A me è successo diverse volte, ma sicuramente il cambio di percezione più forte e più significativo è avvenuto quando ho coraggiosamente iniziato a esplorare una parte di me che non conoscevo e ho volontariamente deciso di lasciare una strada sicura e già battuta per buttarmi nell’unknown.


Cos’è l’unknown?

È un territorio che non conosciamo e che spesso ci fa paura perché non abbiamo mappe che ci guidano, esperienze pregresse…tutto è tanto affascinante quanto sconosciuto e spaventoso. 

Prima pensavo di non essere mai all’altezza, di riuscire a cavarmela ma mai di essere brava a fare qualcosa. Pensavo di non avere una passione, un talento, uno scopo. Ho passato anni a vivere la vita senza mettere veramente me stessa in quello che facevo.

Il mio pattern era “non sentirmi mai abbastanza brava o in grado di…”. Questo mi ha portato a costruirmi una vita che non mi rispecchiava, specialmente nel lavoro e nelle relazioni.

Poi ad un certo punto, ho capito che tutto quello che avevo costruito non aveva più senso per me. Mi sono pianta addosso per un po’, ma ho anche iniziato a fare qualcosa di diverso: ho cominciato ad osservarmi e ascoltare i miei pensieri con più attenzione.

Di grande aiuto e scoperta è stato il libro di Michael Singer “The Untethered Soul” che mi ha messo di fronte alla realtà: “mi ero sempre immedesimata con i miei pensieri e con l’immagine e l’idea che avevo di me, mai io non ero i miei pensieri.” Ho capito che se volevo davvero cambiare in meglio la mia vita, avevo bisogno di prendere consapevolezza dell’impatto che quei pensieri e pattern avevano avuto – e avevano ancora – sulla mia vita e avevo bisogno di assumermi la responsabilità di cambiare il mio modo di pensare, di vedere e di agire per essere davvero felice.

È proprio quando ho fatto questo passo nell’unknown, con grande difficoltà e sofferenza, che la mia percezione è cambiata totalmente. La mia mente ha iniziato a vedere opportunità che non avrebbe mai preso in considerazione prima. Ho iniziato a gustarmi il lato stimolante e divertente di ricominciare partendo da me stessa e da ciò che è importante per me.

In poche parole, ho iniziato a giocare la partita della vita mettendoci tutta me stessa. Così ad uno ad uno ho osservato tutto ciò che vedevo come una minaccia o un nemico – mi riferisco sia a parti di me sia a persone o situazioni – e ho iniziato a guardarli in modo nuovo grazie all’ascolto, alla compassione/perdono e all’amore. Ho iniziato a capire che erano lì per una ragione, volevano aiutarmi a essere una persona migliore, a tirar fuori coraggio, autostima, immaginazione, creatività, intuizione, volontà, forza: tutto ciò di cui avevo bisogno per sentirmi finalmente viva e felice.

Oggi – dopo qualche anno da quel cambio di percezione che ha positivamente segnato il mio percorso – dico che la percezione è una scelta e il cambio di percezione è un vero e proprio miracolo, un ritorno all’amore.


Domande

Chiudo questa riflessione e condivisione con alcune domande a cui ti chiedo di rispondere, se vorrai:

  • Cosa continua a ripetersi nella tua vita sempre allo stesso modo al punto da essere diventato un pattern?
  • Cosa o chi vedi come nemici o come qualcosa che ti ostacola e ti impedisce di essere o fare qualcosa?
  • Qual è la lezione che hai bisogno di imparare da ciò che continua a ripetersi?
  • Cosa hai bisogno di imparare dalle persone o situazioni che giudichi negativamente e vedi come antagonisti?
  • Come puoi guardare te stesso/a, altre persone e/o determinate situazioni in modo nuovo che ti fa sentire bene?
  • Immagina di osservarti dall’esterno, come un amico fidato, cosa direbbe il tuo amico fidato alla parte di te che è completamente assorbita e identificata nella sua vita e nella sua visione del mondo? Gli stai raccontando per l’ennesima volta che è successo quella cosa e che non capisci perché accade sempre a te. Ti ritrovi sempre nello stesso punto. Cosa ti direbbe il tuo amico fidato?

Per concludere

Se questo articolo può interessare qualcuno che conosci, giraglielo.

Se vuoi iniziare a riconoscere i tuoi pattern e capire cosa hai bisogno di guardare in modo diverso e cosa ti sta impedendo di vivere la vita che vuoi, scrivimi per fissare una telefonata introduttiva gratuita di 30 minuti in cui ti racconto il mio metodo di lavoro, mi parli un po’ di te e di cosa hai bisogno di realizzare con il mio aiuto e rispondo a tutte le tue domande. Alla fine della telefonata, ti prendi tutto il tempo per decidere se iniziare un percorso con me oppure no.

A partire da questa settimana, con una cadenza frequente (salvo imprevisti), condividerò altre riflessioni e strumenti per permetterti – se lo vorrai e lo troverai utile – di guardare alla tua vita in modo nuovo.

Fammi sapere se ti è piaciuto questo articolo. Mi farebbe piacere leggere i tuoi commenti qui sotto rispetto a cosa hai trovato utile, cosa pensi di questo tema e qualsiasi altra riflessione vuoi condividere con me.


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Ci rileggiamo fra un paio di giorni.

A presto!


12 commenti
  • Ottimi spunti, grazie!

  • Grazie per questo interessante spunto. Io credo di aver già lavorato molto sulla consapevolezza. Tra le tue domande quella che mi risulta più difficile è relativa alle persone negative che sono nella mia vita (e che non posso evitare)…cosa mi stanno insegnando? Ecco per me il difficile è quello! Ci devo lavorare perché ad oggi sono nella fase oggi li sopporto e il giorno dopo ci litigo 🙂 se puoi approfondire questo aspetto legato alle relazioni te ne sarei grata

  • Grazie per lo spunto!! Da un po’ sto lavorando sulla Consapevolezza e cercando di individuare gli schemi che inconsciamente ripropongo! Di certo le tue riflessioni saranno utili.

  • Ho trovato l’articolo molto interessante ed in linea con il percorso di crescita che sto facendo. In alcuni aspetti della mia vita la consapevolezza è diventata azione, in altri faccio più fatica. Mi aiuta sapere che i percorsi di crescita non sono mai lineari: quindi continueró fiduciosa a lavorarci, in modo da riuscire ad affrontare completamente l’unknow di cui parli.

  • Ciao Laura estremamente vera . Sto lavorando molto su questo perché è la base sostanziale per cui non riesco a dare forma ai miei progetti . Devo aggiungere però che a volte non basta avere coscienza per attuare dei cambiamenti . La mia consapevolezza è arrivata dopo aver già strutturato la mia vita in maniera importante per cui la responsabilità che avevo verso altre situazioni mi ha fatto scegliere adeguandomi . In ogni caso quando accade si affrontano le cose in maniera sana nel senso che la scelta a quel punto è consapevole . Oggi però ancora lotto per non cadere nella buca perché poi si diventa comunque coscienti e consapevoli che sono le abitudini sane a creare limiti sani . In ogni caso non mollo ed eccomi qua .Pronta a fare di quella buca un giardino

  • Interessanti spunti di riflessione. Probabilmente, non so quale sia il mio pattern…
    So che ho sempre l’impressione di essere nella ruota come il criceto, che si affanna e non arriva mai d nessuna parte. Eppure, ho tanta energia, tanta passione… quindi non sarebbe ora di affannarsi e arrancare meno?

  • Anche per me un articolo molto interessante. Grazie alla consapevolezza si vive la vita essendone gli attori principali e si impara a non subirla

  • Molti spunti di riflessione, è praticamente una vita che lavoro sulla consapevolezza, si impara continuamente, al momento cosa imparare dalle persone che giudico negativamente, anche se so’ che sono uno specchio di parti di me.

  • articolo che pone al centro il modo in cui affrontiamo le situazioni che ci accadano e come spesso sedimentiamo comportamenti acquisiti ma al tempo stesso ponendoci in una visione esterna di noi possiamo vedere dove stanno gli inganni che ci portano a queste costanti e giungere con un lavoro interiore di consapevolezza e crescita a migliorare la nostra vita

  • È vero, una volta individuati i tuoi pattern, puoi scegliere consapevolmente la tua risposta e vivere una vita all’insegna dell’autenticità

  • grandi spunti di riflessione. ormai sono adulta ma continuo a innamorarmi più o meno dello stesso tipo di uomo per poi terminare il rapporto con amarezza e delusioni. grazie

  • Grazie per questo articolo Laura, è esaustivo, interessante e stimolante! Nella mia esperienza è diventata fondamentale la meditazione, in particolare la Vipassana, con la quale sto portando avanti un percorso di consapevolezza che è già iniziato diversi anni fa, quando scelsi di praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin. Attraverso la fede e l’incontro con persone speciali come te, che trattano con semplicità e professionalità argomenti importanti per la crescita personale e che con il loro lavoro aiutano concretamente gli altri a sviluppare il loro potenziale,
    nutro il cuore e lo sguardo con cui vedo il modo. Le difficoltà ci sono sempre, nessuno può evitarle, nemmeno il più illuminato/santo degli uomini, ma sto imparando a vivere il momento presente e a concentrare la mia attenzione solo sulle cose/situazioni importanti per la mia rivoluzione umana. La consapevolezza mi sta insegnando a lasciare andare quello di cui non ho bisogno, gli attaccamenti, a non giudicare le persone e gli eventi. Per prima non giudico più severamente me stessa, ascolto e abbraccio la mia bambina interiore quando soffre e ridetermino, partendo ogni volta dal momento presente, cercando di mettere cause positive per essere felice. Felicità per me non significa non avere problemi, vuol dire avere uno stato vitale talmente alto da guardarli per quello che sono: opportunità.

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